Break Up Press News ha avuto l'occasione di fare alcune domande a Eros Galbiati, giovane attore italiano che ha trovato la notorietà con i film "Tutto l'amore del mondo", e "Notte prima degli esami". Biondo, carismatico, ha interpretato diversi personaggi nella fiction - Capri 3, Carabinieri 4, Il peccato e la vergogna- ma si dedica anche al teatro, è un grande appassionato di fotografia, e crede in quello che viene definito sperimentale, come Days: The Crossmovie, il web movies ideato e prodotto da Flavio Parenti, in cui interpreta il ruolo di Emile, un uomo passionale che non riesce ad esternare le proprie emozioni.
Eros, appena rientrato da New York, dove vive e studia, ci ha raccontato di sé, nell' intervista che andiamo a riportare per voi che si seguite ormai da diverso tempo.
Quando è iniziata la tua passione per la fotografia? Fotografare per te è solo per fissare un ricordo, o anche per mettere in luce aspetti emotivi di chi guarda le tue foto?
EG: Mi sono appassionato alla
fotografia durante l’adolescenza, ma e’ passato molto tempo
prima che mi sentissi coraggioso a sufficienza per cominciare a
sperimentare questo mezzo artistico. La fotografia e’ il veicolo
principale con cui riesco ad esprimere il mio punto di vista sul
mondo, sulla bellezza che mi circonda. Non fotografo per fissare
ricordi, quanto più per regalare a chi guarda la propria lettura di
qualcosa che ha colpito me stesso.
La musica che importanza ha nel tuo stile di vita? Ti aiuta a rilassarti o è mezzo di sfogo? Che tipo di musica ascolti o ti ispira. Hai un gruppo preferito?
EG: Vivo la musica come Colonna Sonora
cinematografica della mia vita. Non sono un buon conoscitore dei
classici , e me ne vergogno un po’. Ascolto più che altro musica
elettronica da easy listening, tipo gli XX, che ultimamente ho visto durante una performance in un concerto a NYC. La musica mi aiuta a lavorare come
attore, a mettermi in connessione con una parte di me non cerebrale.
Snowoboard: sappiamo di questa tua grande passione. Ma è sport solo per essere alternativi allo sci tradizionale, o filosofia di vita?
EG: Ho provato lo snowboard nel 1992
perché la mia più grande passione era lo skateboard. E’ stata
una tragedia. Poi e’ diventata una passione che ho trascurato negli
ultimi anni in cui ho vissuto a Roma. Per me e’ ormai il solo modo
di vivere la montagna, non potrei più indossare un paio di sci.
Cosa c'é in te di newyorkese, cosa c'é in te di comasco. Come vivi le due "nazionalità" nei rapporti con gli altri, e nel lavoro?
EG: Ho recentemente fatto pace con le
mie origini comasche, ricche di una cultura Nordica e fredda con cui non mi ritrovo particolamente. Non sono newyorkese, ma di newyorkese ho
lo spirito nel vivere una città creativa, dissacrante e talvolta crudele. Ho familiarità con la città e i suoi ritmi, amo
il modo di camminare sull’asfalto a passo spedito, la fila per il
caffé, la velocità, l’offerta infinita di
tutto, l’architettura, sentirmi ispirato e impressionato ogni giorno
da ciò che mi circonda. E stupirmi,sempre.
Days e il tuo personaggio Emile. Parlaci di lui, che tipo é? Cosa vuole fare per salvare l'Italia crollata dopo una bancarotta colossale? Se tu dovessi paragonarlo all' Innominato di Manzoni, arrocato nel suo castello, vittima della sua rudezza ed egocentrismo, potresti dire che si avvicina a Emile? Ti rispecchia o ci vedi altro? Forse un pizzico di umanità, un cuore solitario senza amore?
EG: Emile e’ come sono stato io per lungo tempo: un uomo passionale che ha paura di mostrare le proprie emozioni. Esiliarsi e’ il suo modo di vivere la sua interiorità e il ritmo dei suoi sentimenti. Ha un cuore grande, ma ha paura di vivere davvero. Cambierà molto in futuro, e mostrerà la sua parte più pura e fragile.
Quindi credi molto nel prodotto Days, come movie series. Ma credi che anche il pubblico sia pronto a recepire il messaggio, o forse 200 mila alternative possono creare confusione e perdita di interesse?
EG: Dobbiamo avere fede che il giovane pubblico della rete sviluppi un senso critico sui nuovi prodotti. DAYS e’ innovativo, può portare domande a una generazione che ha più bisogno di domande che di risposte.
Molte tue interviste mirano al fatto che sei un attore di bell'aspetto, che piace. Ma non approfondiscono il tuo lato interiore. Chi é veramente Eros Galbiati? Un eccentrico? Un ragazzo semplice? Cosa è utile fare o non fare per riuscire a fare l'attore valorizzando il proprio talento? Un sogno nel cassetto?
EG: Eros Galbiati e’ stato per molto
tempo il mio più subdolo nemico. Non conoscersi e’ pericoloso e
fuorviante. Eros e’ un giovane uomo in continua ricerca di
miglioramento di se stesso, come essere umano e come artista, che vive
e abbraccia un sistema di regole bizzarro e confuso. E’ dotato di
forte spirito critico e di una sensibilità elevate, che oggi gli
permettono di avere delle priorità differenti che in passato. Nè agnello, nè lupo. Le definizioni di questo tipo le lascio a chi
conosce solo la mia persona pubblica, che deve per forza proteggersi
dagli attacchi esterni...La vita artistica non può essere programmata, ma nemmeno lasciata completamente al caso:
STUDIARE, per essere aperti e pronti quando le occasioni si
presentano, è fondamentale. E per il mio sogno, beh, mi piacerebbe interpretare ogni
genere di personaggio che possa mettermi alla prova con al mia più intima interiorità.
Ringraziamo Eros per la sua disponibilità, lo salutiamo in modo scherzoso con un "Bella zio", e ovviamente lo invitiamo a tornare a trovarci sul nostro Blog.
Anzi, per rimanere in tema NYC... see you later, buddy!
Clara Bartoletti
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